Francesco Gelmi di Caporiacco nasce a Campodarsego, in provincia di Padova, il 25 settembre 1937. Si forma tra il Collegio dei Barnabiti di Firenze e la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova, avviando una luminosa carriera di avvocato che si intensifica con il suo trasferimento a Milano, dove assume il ruolo di consulente di importanti istituzioni finanziarie ed economiche.
Con questo ruolo arriva al quotidiano trentino l’Adige all’inizio degli anni ottanta: ha il compito di risanare, dal punto di vista legale, un giornale in piena crisi economica e identitaria. Il dissolvimento della Democrazia Cristiana, fino a quel momento principale azionista del quotidiano, porta Francesco Gelmi a rilevare l’Adige nel 1982, diventandone editore quasi per caso.
In due anni Francesco Gelmi di Caporiacco salva il giornale dal fallimento e lo rilancia assieme all’amministratore unico Luciano Paris. Nel 1983 viene creata l’edizione di Rovereto e l’Adige torna in edicola anche il lunedì; nel 1987 acquista la sede in via Missioni Africane a Trento e vi trasferisce la redazione, gli uffici amministrativi e la tipografia. L’anno successivo si inaugura il Centro Stampa a Spini di Gardolo e il giornale passa in formato tabloid sotto la direzione di Piero Agostini. Sempre nel 1988 fonda il mattino dell’Alto Adige diretto da Toni Visentini; quattro anni dopo dà vita alla Cronaca di Verona e della provincia diretta da Paolo Pagliaro. Lo scopo era creare un asse culturale e d’opinione indipendente in grado di unire le città che si affacciavano sul fiume Adige, dall’Europa alla pianura padana. Tutte le sue azioni sono guidate da coraggio, istinto, lungimiranza e tensione verso la modernità e sono supportate da attente indagini di mercato e innovazioni tecnologiche. Gelmi è inoltre uno dei pochi editori “puri” d’Italia, ovvero senza interessi economici e politici da difendere o promuovere attraverso il giornale. Importante anche l’intuizione di guardare al mercato commerciale del territorio allegando al quotidiano prodotti e omaggi culturali, gestendo in maniera moderna la pubblicità, e costruendo un’interazione con i lettori attraverso iniziative ludiche e sociali. In quindici anni l’Adige diventa il giornale più letto del Trentino. Negli stessi anni, Gelmi entra nella proprietà della Nuova Sardegna di Sassari, della Prealpina di Varese e del mensile Airone.
La vulcanica attività editoriale di Francesco Gelmi di Caporiacco si interrompe improvvisamente con la morte, avvenuta a soli 58 anni, il 21 giugno 1996. La proprietà de l’Adige passa nelle mani dei fratelli, la contessa Marina e il conte Sergio Gelmi di Caporiacco, che ne raccolgono l’eredità culturale interpretandone la vocazione con altrettanta passione fino al luglio 2018.
Oggi la memoria e il pensiero di Francesco Gelmi di Caporiacco vivono nel Premio letterario e nell’Associazione a lui dedicati.